Voce dal Ciad
In Myanmar, si registra un aumento della violenza di genere. Un programma sostiene le vittime
Quattro Paesi
Dodici anni dopo la Primavera araba, la speranza in Tunisia ha ceduto il passo alla disillusione. La crisi economica colpisce soprattutto i giovani, che grazie a un'iniziativa sostenuta dalla Svizzera possono sfogare la rabbia e la frustrazione praticando la kickboxing.
Da decenni, la regione africana dei Grandi Laghi è scossa da tremendi conflitti. Ad essere vittime di indicibili orrori sono spesso le donne. Loro non si lasciano però abbattere, dimostrano un’incredibile capacità di affrontare qualsiasi situazione, si aiutano a vicenda e si impegnano per la pace.
Dopo il genocidio ruandese del 1994, lo psicologo Simon Gasibirege ha promosso dei laboratori comunitari di salute mentale per alleviare le sofferenze e ricostruire i legami sociali. Nell'intervista, l'esperto descrive questo approccio che ha ridato speranza a popolazioni segnate dalle guerre e spiega perché le donne sono particolarmente resilienti.
Le donne commercianti di Burundi, Repubblica democratica del Congo e Ruanda collaborano per promuovere gli affari transfrontalieri. Oltre a rafforzare la loro indipendenza economica, gli scambi favoriscono la comprensione reciproca e la pace tra i Paesi.
Per risolvere le controversie locali, il Ruanda ha creato comitati di mediazione basati su secolari pratiche di conciliazione. Questi organismi risolvono un gran numero di conflitti prima che finiscano in tribunale. Le donne sono sempre più apprezzate per le loro competenze di mediazione.
Voce dalla Mongolia
Il Sudan del Sud è colmo di ricchezze. Lo Stato più giovane dell'Africa possiede importanti riserve di petrolio e molti terreni fertili. Eppure la popolazione è molto povera perché si combatte da decenni. Una situazione che le studentesse e gli studenti non sono più disposti a tollerare: vogliono promuovere lo sviluppo del Paese
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Voce dal Sudan del Sud
Per ridurre la povertà nel mondo è fondamentale che le persone abbiano lavori dignitosi. Per questo motivo, la politica di sviluppo internazionale punta sulle collaborazioni con il settore privato. Le sfide sono molteplici e non solo da quando è scoppiata la pandemia.
Cosa significa lavoro dignitoso e come lo si crea? Nell’intervista, l’economista dello sviluppo Uma Rani e l’esperto di catene di creazione di valore Merten Sievers dell’Organizzazione internazionale del lavoro ci parlano di digitalizzazione, cambiamento climatico e responsabilità dell’Occidente.
In Africa, le piccole e medie aziende agricole non ottengono quasi mai prestiti dalle banche. Tramite incentivi finanziari misti, il programma Aceli Africa sostiene gli investimenti privati nel settore agroalimentare, promuovendo l’inclusione di genere e la creazione di posti di lavoro. Un’idea che vuole fare scuola in tutto il continente.
Dare voce ai giovani, alle donne e ai gruppi marginalizzati e fare in modo che vengano ascoltati: è questo l’obiettivo del progetto «Debating our destiny» sostenuto dalla DSC. L’iniziativa intende promuovere la partecipazione attiva alle grandi discussioni politiche e sociali nel mondo arabo.
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Carta bianca
Voce dalla Tunisia
Negli ultimi anni si sono registrati importanti successi nella lotta alla corruzione in Tanzania. Nello stesso tempo, il governo ha messo a tacere gli antagonisti politici, abolendo la libertà di espressione. Tra le vittime del nuovo corso ci sono anche le donne, attive soprattutto nel settore informale.
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Voce dalla Tanzania
Sugli aspri rilievi del Laos, da secoli i contadini raccolgono tè selvatico. Per valorizzare questo prodotto di nicchia, la DSC rafforza le capacità organizzative e le conoscenze agroecologiche di queste comunità, migliorando il loro reddito e le condizioni di vita.
Per prendere decisioni ponderate e monitorare i progressi nella lotta alla povertà servono dati affidabili. Le informazioni e i calcoli degli esperti di statistica sono fondamentali per perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall'Agenda 2030.
Dati specifici liberamente accessibili sono fondamentali per promuovere i cambiamenti, anche quelli che riguardano la parità di genere. Ne è convinta l’esperta di statistica Shaida Badiee che con la sua organizzazione «Open Data Watch» controlla regolarmente in che modo i governi mettono a disposizione della società civile e della popolazione i dati in loro possesso.
I programmi di sviluppo si dimenticano a volte proprio dei più bisognosi, perché poco rappresentati nelle statistiche nazionali. Per risolvere questo problema, il Benin ha deciso di concentrare la sua raccolta di dati sulla popolazione più vulnerabile.
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Dopo oltre 50 anni di presenza, la DSC pone fine alla sua cooperazione bilaterale con il Pakistan. Cosa resta? E come avviene l'uscita di scena?
Progetti nuovi e in corso della DSC
I migranti forniscono un importante contributo allo sviluppo dei
loro Paesi di origine. La storia della svizzero-tunisina Neila Boubakri-Kuhne illustra come si potrebbe sfruttare meglio il potenziale della diaspora. Il suo desiderio di favorire un cambiamento la porta da Gümligen a Ginevra e poi a Kalâat Senan in Tunisia.
Settant’anni fa, dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale la comunità internazionale si è riunita e ha adottato la «Dichiarazione universale dei diritti umani». Su questo documento poggia oggi un complesso sistema internazionale volto a tutelare i diritti umani. Ma tali principi sono viepiù messi in discussione sia nei Paesi del Sud sia in Europa.
Il Sud-est asiatico sta vivendo un importante sviluppo economico. Nel 2017 si è registrata una crescita media di oltre il 5 per cento. Il prezzo che la natura, l’ambiente e spesso anche le popolazioni locali devono pagare è però molto alto. I leader politici della regione governano in maniera sempre più autocratica, spesso a proprio vantaggio e a favore di un ristretto gruppo di eletti. Tutto questo non è sostenibile e nemmeno giusto.