Nel Corno d’Africa, l’approccio «One Health» tiene conto delle interazioni tra animali, persone e ambiente e promuove la collaborazione transdisciplinare all’interno del sistema sanitario pubblico.
I ricercatori dell'Istituto tropicale e di salute pubblica svizzero collaborano con i colleghi dell'Università di Giggiga, situata nella regione dei Somali. L'obiettivo è migliorare l'assistenza sanitaria delle comunità pastorali e agropastorali in Etiopia.
In nessun luogo si fa tanta ricerca «One Health» pro capite come in Svizzera e in nessun altro luogo ci sono così tante organizzazioni impegnate a favore di questo approccio. Queste sono le conclusioni a cui è giunto l'Istituto di salute globale dell'Università di Ginevra.
In qualità qualità di copresidente della commissione Lancet One Health, l’epidemiologo ghanese John H. Amuasi contribuisce in modo determinante alla definizione dell’agenda globale.
Quattro Paesi
Quattro Paesi
Un progetto in Zimbabwe forma i giovani affetti da HIV ad accompagnare e aiutare coetanei nella stessa situazione
Da decenni, la regione africana dei Grandi Laghi è scossa da tremendi conflitti. Ad essere vittime di indicibili orrori sono spesso le donne. Loro non si lasciano però abbattere, dimostrano un’incredibile capacità di affrontare qualsiasi situazione, si aiutano a vicenda e si impegnano per la pace.
Dopo il genocidio ruandese del 1994, lo psicologo Simon Gasibirege ha promosso dei laboratori comunitari di salute mentale per alleviare le sofferenze e ricostruire i legami sociali. Nell'intervista, l'esperto descrive questo approccio che ha ridato speranza a popolazioni segnate dalle guerre e spiega perché le donne sono particolarmente resilienti.
Per spezzare la spirale di violenza e proteggere le donne, oltre una decina di anni fa la DSC ha lanciato un programma psicosociale nella regione dei Grandi Laghi. Le vittime vengono sostenute da un punto di vista medico, psicosociale, economico e legale. Le terapie di gruppo favoriscono la guarigione collettiva della comunità e i laboratori, a cui partecipano anche gli uomini, vogliono sovvertire le rigide norme di genere.
Nei campi profughi del distretto di Cox's Bazar, in Bangladesh, la gestione delle acque reflue, delle feci e delle urine è un impegno gigantesco.
Ginevra è considerata la capitale mondiale della sanità. L'esempio della lotta alla malaria dimostra quanto sia stretta la cooperazione tra i vari attori internazionali.
La Svizzera ha finanziato più di cinquanta progetti di ricerca transnazionali promossi dal programma r4d. In dieci anni è stato possibile trovare varie soluzioni a problemi di portata globale, ad esempio un algoritmo per un corretto impiego degli antibiotici.
Nell’Etiopia rurale, le ragazze non possono permettersi gli assorbenti igienici. E così, per paura di macchiare i vestiti, essere derise o non avere la necessaria privacy in bagno, quando hanno il ciclo mestruale marinano la scuola. Per migliorare il benessere e aumentare la presenza a scuola delle giovani donne, la DSC sostiene un’impresa sociale di Addis Abeba che distribuisce assorbenti igienici lavabili.
La pandemia di COVID-19 ha aumentato la disoccupazione in Giordania e, di conseguenza, le incertezze nelle famiglie. Oltre alle tensioni causate dalla presenza di centinaia di migliaia di rifugiati, il Paese è ora confrontato con un incremento delle violenze contro le donne. Un progetto offre sostegno psicosociale ed economico alle vittime.
Il personale infermieristico ha un ruolo centrale nell'assistenza sanitaria, nella promozione della salute e nella prevenzione delle malattie. È così ovunque, anche in Bosnia ed Erzegovina, dove un progetto sostenuto dalla DSC intende rafforzare il settore infermieristico.
Nei Paesi a basso e medio reddito ci vogliono fino a sette anni per omologare un nuovo farmaco. Swissmedic e la DSC collaborano con l'OMS e partner africani per accelerare l'accesso a farmaci di qualità e consolidare le procedure di autorizzazione in Africa. L'iniziativa suscita interesse anche tra le ditte farmaceutiche.
È fondamentale disinfettare le superfici per evitare i contagi da COVID-19. L'ipoclorito di sodio è un mezzo efficace per eliminare il virus da mobili, maniglie e tavoli. In Burkina Faso, i centri sanitari producono questa soluzione usando attrezzature svizzere.
Rifugiati siriani
Da anni la Repubblica di Moldova registra un costante calo della popolazione. A causa dell'instabilità politica, delle scarse opportunità di lavoro e del basso livello dei salari, un numero crescente di giovani emigra verso Occidente. Nel contempo, il Paese è confrontato con una grande carenza di manodopera qualificata, soprattutto nel settore sanitario.
Nel Caucaso meridionale, la DSC aiuta le famiglie di piccoli contadini a sviluppare attività alternative e a migliorare l'accesso al mercato per i loro prodotti. Inoltre promuove la costruzione di infrastrutture per i pastori nomadi e le loro mandrie per ridurre il rischio di contagio tra gli animali.
Nei Paesi a basso e medio reddito, l'accesso ai servizi sanitari è notevolmente migliorato negli ultimi vent'anni. Milioni di persone continuano però a morire ogni anno a causa delle cure di scarsa qualità.
Scienziati, governi, donatori e organizzazioni multilaterali puntano sulla collaborazione per creare strumenti in grado di analizzare la qualità dei sistemi sanitari, compresa la soddisfazione dei pazienti. L’obiettivo è elaborare e testare nuovi modelli di prestazioni.
Margaret E. Kruk presiede la Lancet Global Health Commission per sistemi sanitari di alta qualità. Nell'intervista evidenzia l'importanza della qualità delle cure e la necessità di migliorare la collaborazione tra i differenti attori per perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030.
La Regione dei Somali, situata nell'Etiopia orientale, è tra le più povere dello Stato del Corno d'Africa. I pastori nomadi e il loro bestiame hanno accesso al sistema sanitario in modo estremamente limitato. Un progetto interdisciplinare intende migliorare la salute delle comunità e degli animali.
L'assistenza sanitaria di qualità include anche la prevenzione e la promozione della salute nelle comunità. In Bosnia ed Erzegovina, la DSC sostiene un progetto implementato nei licei e in gruppi giovanili volto a promuovere uno stile di vita sano e la parità di genere.
Paesi a basso e medio reddito
In Sudan del Sud, le vittime di violenza sessuale vengono assistite in centri specifici in cui le offerte di aiuto medico, psicosociale e giuridico sono riunite sotto un unico tetto. Uno di questi centri è stato realizzato grazie al sostegno della Svizzera, un altro è in fase di pianificazione.
Negli ultimi anni si sono registrati importanti successi nella lotta alla corruzione in Tanzania. Nello stesso tempo, il governo ha messo a tacere gli antagonisti politici, abolendo la libertà di espressione. Tra le vittime del nuovo corso ci sono anche le donne, attive soprattutto nel settore informale.
Sul campo con...
Le lavoratrici e i lavoratori migranti sono particolarmente colpiti dalla pandemia di COVID-19. La Svizzera interviene con aiuti d'emergenza in Giordania, Libano e negli Stati del Golfo.
Come garantire che anche i Paesi più poveri abbiano accesso ai vaccini contro il nuovo coronavirus? Le soluzioni proposte spaziano dalle licenze obbligatorie alle negoziazioni globali, fino alla condivisione di conoscenze e dati.
Dati specifici liberamente accessibili sono fondamentali per promuovere i cambiamenti, anche quelli che riguardano la parità di genere. Ne è convinta l’esperta di statistica Shaida Badiee che con la sua organizzazione «Open Data Watch» controlla regolarmente in che modo i governi mettono a disposizione della società civile e della popolazione i dati in loro possesso.
I programmi di sviluppo si dimenticano a volte proprio dei più bisognosi, perché poco rappresentati nelle statistiche nazionali. Per risolvere questo problema, il Benin ha deciso di concentrare la sua raccolta di dati sulla popolazione più vulnerabile.
In Kirghizistan mancano dottori generalisti, soprattutto nelle zone rurali. Per rafforzare l'assistenza sanitaria di base, l'Ospedale universitario di Ginevra, in collaborazione con attori locali e con il sostegno della DSC, sta promuovendo un ampio programma di riforme della formazione medica e del settore sanitario.
Sul campo con …
Vari studi confermano che l'aiuto sociale ha un impatto positivo sull'istruzione e sulla salute e accresce le opportunità di sottrarsi alla povertà. Eppure, i politici populisti di tutto il mondo continuano a indebolire la protezione sociale delle persone più indigenti.
Progetti nuovi e in corso della DSC
Per facilitare l’accesso al sistema sanitario in Tanzania, la DSC ha commissionato lo sviluppo di un software grazie a cui è possibile registrare gli utenti e gestire i loro dati. Visto l’enorme successo, Nepal, Camerun e Ciad hanno deciso di impiegare lo stesso programma.
Sul campo con…
Sul confine tra il Bangladesh e il Myanmar, nei campi profughi di Cox’s Bazar le famiglie rohingya vivono in condizioni estremamente difficili e hanno enormi difficoltà ad accedere ai servizi di base. Uno dei maggiori problemi è la fornitura di acqua potabile.
In Tanzania, il 96 per cento della gente cucina con la legna o il carbone. Questa «fame» di combustibile vegetale favorisce la deforestazione e la desertificazione di ampie aree rurali. Un progetto promosso dalla DSC sta trasformando, su piccola scala, il settore del carbone. È un modello di gestione che si vuole attuare a livello nazionale.
Da diversi anni il Sudan del Sud è vittima di una grave crisi umanitaria causata da una violenta guerra civile. Oltre la metà della popolazione non ha abbastanza da mangiare. Per combattere la malnutrizione e aumentare il reddito, nella capitale Juba molte famiglie coltivano verdura e frutta in orti urbani.
Sul campo con...
In Mongolia, a cavallo del duemila si è vissuta una sorta di corsa all’oro. Molti pastori si sono improvvisati minatori artigianali, lavorando in condizioni precarie. La DSC ha favorito l’adozione di misure a favore dell’ambiente e di un sistema di protezione sociale. Un impianto di estrazione dell’oro ha permesso inoltre alle comunità rurali di ottenere redditi maggiori.
Quasi la metà della popolazione dei Paesi più poveri non ha accesso ai farmaci essenziali. Di chi è la colpa? Per gli uni va attribuita alle società farmaceutiche con la loro politica dei brevetti, per gli altri ai sistemi sanitari poco sviluppati. Le cause sono molteplici e la soluzione del problema va trovata coinvolgendo tutti.