La rivista della DSC per
lo sviluppo e la cooperazione
DEZA
Edizione: 03/2021

Tutto quello che c’è da sapere su libri, musica, eventi, film, formazioni e perfezionamenti.

Viaggio nel tempo

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(wr) Cuba ha dato vita a tanti capolavori cinematografici, tra cui tre pellicole risalenti agli anni Sessanta. Sono la «Muerte de un burocrata», «Memorias del subdesarrollo» e «Lucìa» di Tomás Gutierrez Alea, in arte Titón, e Humberto Solás. Sono tre opere che hanno lasciato un'impronta indelebile sul cinema cubano e che continuano ad affascinare gli amanti della settima arte. I tre film sono stati restaurati e ora sono acquistabili presso trigon-film, confezionati in un cofanetto accompagnato da un booklet. Le pellicole ci portano in un viaggio nel tempo attraverso l'isola caraibica, dalla fine del XIX secolo ai giorni nostri. Ad esempio, in «Muerte de un burocrata» ci avventuriamo nell'incredibile e assurda burocrazia di un amministratore esemplare e pedante di cui Titón si prende gioco con ineguagliabile maestria. «Memorias del subdesarrollo» racconta la storia di Sergio, un uomo che passa i suoi giorni fra sogni e donne che gli offuscano i sensi. «Lucìa» è il lungometraggio di Humberto Solás. Ciascuna delle tre Lucìa, le donne protagoniste del film, incarna uno dei momenti cruciali della storia di Cuba.

«Titón-Solás»; Cofanetto Cuba con 3 DVD e booklet, spagnolo con sottotitoli (D,F,E,I) – disponibile da: www.trigon-film.org

Musica

Messaggi agrodolci

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(er) Quella della cantautrice libanese Tania Saleh è una voce chiara e sensuale che è come una carezza alle nostre orecchie. La cinquantaduenne ha tracciato meravigliosi paesaggi sonori dipinti con armonie arabe classiche, punteggiate di rock alternativo e trip hop occidentali e arricchite dalle pennellate sonore di un quartetto d'archi norvegese. Tania Saleh definisce il suo stile: indie arabic. Le melodie sono incantevoli e avvolgenti, mentre i testi in arabo ci colpiscono al cuore. Raccolte nel bellissimo booklet, le parole poetiche dell'artista raccontano delle condizioni patriarcali e arcaiche in Libano, del dolore per un amore finito (A.D. nel titolo del CD sta per «After Divorce») o dell'amara sensazione di una donna che, passati i cinquant'anni, si sente ormai «scartata». Coraggiosa nella sua critica senza veli e paladina dell'autodeterminazione, Tania Saleh canta con la voce piena di odio e rabbia, ma usa anche parole d'amore e di speranza. Con dieci brani commoventi, trasmette i suoi messaggi agrodolci tra leggerezza e profondità.

Tania Saleh: «10 A.D.» (Kirkelig Kulturverksted/Indigo)

Frizzante gioia di vivere

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(er) L'isola Rodrigues ha una superficie di poco più di 100 chilometri quadrati e si trova nell'oceano Indiano, a 600 chilometri dall'isola di Mauritius, nell'Africa orientale. Sempre contesa fra le potenze coloniali europee Francia, Gran Bretagna, Portogallo e Paesi Bassi, è stata l'esilio temporaneo degli ugonotti, più tardi una colonia di detenuti e infine la patria e il rifugio degli schiavi liberati dopo il 1839. Quella dell'isola Rodrigues è una storia dalle mille sfaccettature che si riflette nella musica d'ispirazione creola del trio Sakili. Nell'album «Creole Sounds from the Indian Ocean»troviamo valzer, polka, mazurka, ritmi scozzesi e di tamburo séga, che si rincorrono in un'incalzante armonia. Merito anche della fisarmonica, lo strumento melodico tipico dell'isola, della chitarra tradizionale kabossy e del tamburo a cornice, caratteristico del séga-blues. Voci potenti dal timbro caldo cantano in rodriguais, l'idioma creolo-francese dell'isola, storie d'amore, di vita domestica, di tradizioni, dell'arrivo del nuovo anno e dell'arte della sopravvivenza. È una realtà frizzante intrisa di gioia di vivere.

Sakili: «Creole Sounds from the Indian Ocean» (Arc Music/Naxos)

Affascinante collage musicale

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(er) Il tassista senegalese Mohammodou, accompagnato qua e là dai due figli, interpreta con voce scura e calda uno dei brani dell'album «Yaral Sa Doom»del ricercatore e produttore musicale svedese Karl Jonas Winqvist. Il CD è un mix complesso ed eterogeneo di tracce sonore registrate nel piccolo villaggio di pescatori di Toubab Dialaw in Senegal, poi intrecciate e perfezionate nello studio di Stoccolma.

Più di venti artisti hanno collaborato alla creazione di questo sound cosmico avanguardistico, con ipnotici ritmi di batteria sabar, riff di corde xalam, squillanti note di flauti peul, libere evoluzioni di clarinetto e sassofono, delicati accenti di melodica su un ondeggiante tappeto elettronico. Il brano «Yaral Sa Doom», («Educhiamo i giovani») è una specie di canto di richiamo accompagnato dalle bellissime voci sufi. L'album è un ammaliante collage musicale che ci spinge a spiccare il volo, ma che allo stesso tempo ci invita a riflettere sui problemi sociali, sull'educazione e sull'integrazione in Senegal.

Wau Wau Collectif: «Yaral Sa Doom» (Sahel Sounds/Cargo)

Libri

Un tempo gentile

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(lb) Ambientato in un posto senza nome del Campidano, nell'entroterra sardo, «Un tempo gentile» è il racconto dello scontro e dell'incontro tra gli abitanti vecchi, tristi e grigi di un paese di bicocche «dove il treno passava fischiando» e un gruppo di migranti. «Gli invasori arrivarono e ci colsero impreparati», scrive l'autrice Milena Agus nelle prime pagine del suo ultimo romanzo. Ma lo sconcerto iniziale è anche dei migranti, che nel paesino di una Sardegna dimenticata da tutto e da tutti non trovano certo l'Europa scintillante e piena di occasioni che cercavano. Dopo le prime esitazioni, alcune vecchie iniziano ad aiutare gli «invasori», portando coperte e cibo nel rudere in rovina dove i nuovi arrivati hanno trovato rifugio. Lentamente, il villaggio, che prima era avvolto nel silenzio, si anima di nuove storie, incontri e sogni. La diffidenza si trasforma in «un tempo gentile» dove la tragedia di un borgo abitato solo da vecchi si lega a quella di un gruppo di giovani venuti da lontano e costretti ad abbandonare la propria terra.

«Un tempo gentile» di Milena Agus, Nottetempo, Milano 2021

Un dettaglio minore

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(lb) Nell'agosto 1949, alcuni soldati israeliani di stanza nel deserto del Negev «con il compito principale di rastrellare la zona per ripulirla dagli arabi» attaccano un gruppo di beduini, uccidendoli tutti, solo una ragazza viene inizialmente risparmiata: prima di finirla e seppellirla nella sabbia, i soldati la violentano. È da questo stupro collettivo che prende avvio il romanzo «Un dettaglio minore» di Adania Shibili. Nella prima parte, la scrittrice nata in un villaggio dell'Alta Galilea presenta con descrizioni particolareggiate, fredde e distaccate questo atto brutale dal punto di vista del capitano israeliano, dalla prospettiva di chi crede di essere potente. Nella seconda parte, la voce narrante è quella di una donna palestinese che vuole indagare su questo crimine non per senso di giustizia, ma perché la data della morte della ragazza beduina coincide, venticinque anni dopo, con quella della sua nascita. L'autrice sviluppa magistralmente due narrazioni sovrapposte e legate tra di loro da una quantità di «dettagli minori», ma essenziali per capire come il dramma presente abbia origine nel passato.

«Un dettaglio minore» di Adania Shibili, La nave di Teseo, Milano 2021

Matriarche affascinanti

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(bf) In una società matriarcale, tutte le relazioni sociali e giuridiche dipendono dalla linea di discendenza materna. Le donne hanno una posizione centrale nella società e nella religione. Le società matriarcali sono egualitarie e caratterizzate da strutture sociali non gerarchiche. I loro valori economici sono basati sull'equilibrio, sulla solidarietà e le decisioni private e politiche sono prese per consenso. La matriarca, come capo famiglia, dispensa istruzioni e consigli. Non le è stato assegnato il potere di comandare, bensì gode di un'autorità naturale. Per adempiere al suo compito deve disporre di intelligenza, leadership, capacità integrative e competenze economiche, politiche, familiari e spirituali.

La fotografa austriaca Maria Haas ha visitato società matriarcali in Africa occidentale, Cina, India e Indonesia e nel suo libro «Matriarchinnen» ne presenta un'impressionante testimonianza fotografica.

«Matriarchinnen» di Maria Haas, Kerber Verlag 2021

Caccia e astuzia

© Michele Sibiloni
© Michele Sibiloni

(bf) In Uganda, le locuste si chiamano «nsenene» e sono una prelibatezza e un'importante fonte di reddito. Due volte l'anno, dopo la stagione delle piogge, migrano in enormi sciami, invadendo il cielo poco prima dell'alba. Notte dopo notte, uomini, donne e bambini restano svegli fino allo spuntare del sole per catturare gli insetti con astuzia e strumenti di propria fabbricazione e per venderli al mercato. L'alto valore proteico rende questi insetti una preziosa fonte alimentare che secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) riduce la fame e migliora la sicurezza alimentare nel mondo. Con il cambiamento climatico, le stagioni delle piogge stanno però diventando sempre meno prevedibili in Africa e la deforestazione degli ultimi anni ha causato un drastico calo della quantità e della biodiversità degli insetti migratori. Da anni, il fotografo italiano Michele Sibiloni fa la spola tra Uganda e Italia. Nel suo libro «Nsenene» documenta la caccia alle cavallette. L'opera è una testimonianza fotografica impressionante tra passato e futuro, tradizione e modernità.

«Nsenene» di Michele Sibiloni, Edition Patrick Frey, 2021

Testi didattici

Progetto di educazione a livello globale

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(dg) «La lezione più grande del mondo» è un progetto di educazione che vuole far conoscere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) a bambini e giovani. L'iniziativa vuole farli sentire parte di una grande comunità che persegue insieme un unico obiettivo: dare vita a un mondo migliore. Il sito web raccoglie una grande quantità di informazioni e suggerimenti per l'insegnamento, ad esempio giochi, video e manifesti, soprattutto in inglese. Il materiale didattico a disposizione dei docenti si compone di proposte di lezione per presentare l'Agenda 2030, i singoli obiettivi e la cooperazione allo sviluppo.

«The World's Largest Lesson», piattaforma didattica online di Project Everyone/2017
Per maggiori informazioni

Perfezionamento

Postdiplomi

Nel semestre autunnale 2021, il «Nadel – Center for Development and Cooperation» del Politecnico federale di Zurigo propone i seguenti corsi di perfezionamento post-diploma:

  • Vocational Educatin Training between Poverty Alleviation and Economic Development (13.-17.09.)

  • Planning and Monitoring of Projects (20.-24.09)

  • Impact Evaluation in Practice (04.-08.10.)

  • Finanzmanagement von Projekten (26.-29.10.)

  • Decolonizing Aid (01.-05.11.)

  • The Private Sector and Development Organizations: Building Successful Alliances (15-17.11.)

  • Leveraging Private Impact Investors in Development Cooperation (23.-24.11.)

  • Fraud and Corruption: Prevent, Detect, Investigate, Sanction (06.-08.12.)

Per informazioni e iscrizione: nadel.ethz.ch

Varie

Gli specialisti del DFAE vengono da voi

Desiderate ottenere informazioni di prima mano su temi di politica estera? I relatori e le relatrici del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sono a disposizione delle scuole, delle associazioni e delle istituzioni per conferenze e discussioni in Svizzera su vari temi di politica estera. Il servizio è gratuito, ma all’incontro devono partecipare almeno 30 persone.

Per informazioni: DFAE, Servizio delle conferenze, Comunicazione DFAE, Palazzo federale Ovest, 3003 Berna; tel. 058 462 31 53, vortragsservice@eda.admin.ch

Nota d'autore

In bici a caccia di storie

© mad
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Vito Robbiani è regista, produttore, videogiornalista, autore di libri per bambini, maestro di sci e viaggiatore. Con la sua bicicletta va incontro al mondo per esplorarlo con lentezza e curiosità.

Una volta all'anno tolgo la bicicletta dalla cantina e poi vado. Conosco il punto di partenza e quello di arrivo. Il resto è avventura. Se parti preparatissimo non lasci spazio agli imprevisti. In sella, pedali e intanto ti lasci risucchiare dalle immagini, dall'ambiente, dall'atmosfera. Spesso, in quell'incedere lento incontri qualcuno che ti invita a mangiare qualcosa o a fermarti a casa sua per trascorrere la notte. Ti viene così offerta la possibilità di immergerti nella sua quotidianità, lasciando che ti avvolga completamente, e che quando te ne esci qualche frammento ti rimanga attaccato addosso. La videocamera e il microfono che mi porto sono la chiave per addentrarmi in un mondo per me fino ad allora inesplorato. Mi lascio trascinare dall'ambiente e rizzo le antenne alla ricerca di storie da raccontare attraverso i miei strumenti, quelli dell'audiovisivo: film documentari o reportage radiofonici. Nel 2019 ho fatto il giro d'Israele con un amico. Siamo partiti da Tel Aviv per farvi ritorno dieci giorni dopo, passando da Betlemme, Gerusalemme, il Mar Morto, il lago di Tiberiade e Haifa. Israele è una terra complicata, un pot-pourri di gente, religioni, nazionalità. Noi ne abbiamo percorso le strade durante un coprifuoco. Abbiamo pedalato in Cisgiordania a 40 gradi sotto la stecca del sole. Siamo stati degli incoscienti. Quel viaggio in bici è stato un tuffo nella storia di ieri che segna quella di oggi. Ma la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto. È anche un'idea di vita. Quando sei in sella, non puoi fermarti, altrimenti perdi l'equilibrio. Devi pedalare per non cadere. Chi rimane immobile, si incancrenisce su concetti e idee che bloccano la visuale, come se portassimo dei paraocchi. Quando ti metti in viaggio in bici, come faccio io, abbandoni le certezze e le sicurezze. Per alcune settimane schiacci il tasto di reset e quando ritorni a casa affronti la quotidianità con uno spirito nuovo.

(www.mediatree.com, testimonianza raccolta da Luca Beti)

Traslochiamo. Da aprile 2024 troverete tutte le storie sull'Aiuto umanitario e la Cooperazione internazionale della Svizzera su dsc.admin.ch/storie.

Saremo lieti della vostra visita.
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